IMU Terreni Agricoli

La pressione fiscale in Italia supera il 45% in media. Le imprese sono vessate da tasse dirette e tasse nascoste che erodono il loro profitto portandole a indebitarsi fino a chiudere i battenti. L'agricoltura, che è il motore trainante di tutte le economie, soddisfacendo il bisogno primario della società e producendo ricchezza per tutti gli altri settori, necessita di una forte defiscalizzazione e deburocratizzazione per via delle sue caratteristiche strutturali. Produrre beni primari è notoriamente un'attività a basso valore aggiunto e richiede un notevole snellimento dell'imposizione fiscale e forte inizione di sovvenzioni nazionali o comunitarie. Come è possibile che un Paese fondato e invidiato nel mondo per la sua agricoltura, ospite dell'Expo 2015 che fa della produzione sostenibile di cibo il suo spot, imporre un'ulteriore tassa ai coltivatori italiani? Come è possibile che un Governo che vuole far ripartire l'economia imponga un vero e proprio prelievo forzoso nelle tasche degli agricoltori estendendo l'IMU ai terreni agricoli per di più con forza retroattiva? Si tratta evidentemente di una disperata manovra economica di un Governo che per rifocillare ulteriormente le pance dello Stato, svuotate da settori ben meno importanti e virtuosi come quello agricolo, impone una tassazione immotivata e inutile a carico di aziende agricole già vessate da burocrazia macchinosa, prezzi di mercato ai minimi storici, danni da maltempo e problemi fitosanitari.

Il Comune di Palo del Colle, rientrando dopo l'ultima modifica all'emendamento approvato in Parlamento dal Governo Renzi, nei comuni non montani secondo i criteri ISTAT, dovrà torto collo imporre l'IMU agricola nel suo territorio. Tralasciando l'immobilismo che l'amministrazione, seppur obbligata ad eseguire le norme di legge, ha dimostrato a tempo debito quando era opportuno farsi sentire a gran voce per tutelare le aziende agricole locali, oggi dimostra peggior costume riunendo propagandistici quanto inutili consigli comunali ove nulla può decidersi a conti fatti. Nemmeno il ricorso al TAR, promesso dal Sindaco Domenico Conte, potrà rettificare le direttive nazionali e nemmeno l'ombra di un dilazionamento del pagamento può soddisfare gli agricoltori locali.

In queste occasioni, come in tante altre, non sembra opportuno appellarsi alle manette della burocrazia, alla povertà delle casse comunali, all'esautorazione delle funzioni del Sindaco ridotto a un mero esattore erariale. Ci sembra opportuno, come Associazione Palo 5 Stelle, che un Sindaco e una amministrazione competente avrebbero dovuto quanto meno lottare e riunire le forze a tempo debito, coinvolgendo cittadini e agricoltori, nonché contribuenti, alle scelte e all'operato degli organi politici sul territorio. Ulteriore beffa è l'aliquota esagerata fissata dalla cancelleria comunale all'8,6% prima ancora del decreto legge 4/2015 del 24 gennaio 2015, g.u.s.g.n. 19 del 24 gennaio 2015 approvato dal governo Renzi e ora divenuta attiva per il calcolo della quota IMU, forse per trascuratezza dei dipendenti competenti in materia.

A conti fatti e a salasso dovuto ci sembra inopportuno perseguire nella critica all'operato dell'amministrazione, ancora una volta impreparata e ritardataria. Le soluzioni che sembrano poter essere messe in campo a tutela parziale dei contadini locali sono una proroga del pagamento, ridimensionamento dell'aliquota al 4,6% e una discussione riguardo la possibilità di attingere alla "riserva" di bilancio comunale per sollevare le aziende dal pagamento dell'IMU. La questione in ultimo resta la stessa: su argomenti così importanti e concreti vorremmo che sindaco e amministrazione si muovessero per tempo coinvolgendo associazione e interessati per redigere un piano di scelte o quantomeno manifestare il proprio dissenso verso decisioni nazionali assurde e indebite.

Palo 5 Stelle farà propria anche questa battaglia, protestando e lottando, per quanto possa servire, contro l'abolizione totale dell'IMU per coltivatori diretti e imprenditori agricoli su tutto il territorio nazionale. D'altronde sono già stati proposti in Parlamento provvedimenti del Movimento 5 Stelle contro l'IMU agricola con le attuali condizioni, sapientemente ignorati dal Governo Renzi, e l'imposizione dell'IMU sulle piattaforme petrolifere, attività ben più avvantaggiate del settore agricolo ma del tutto esenti dalle manovre estorsive della Legge di Stabilità. Non è questo il futuro che vogliamo per l'agricoltura italiana e faremo sentire la nostra voce.




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