Le nostre proposte

9) Mozione "Ludopatia e gioco d'azzardo" 



8) Richiesta di partecipazione all'Avviso pubblico "Piano Regionale triennale di Edilizia Scolastica 2015/2017"





7) Segnalazione Bando Regionale rif. BURP n°19 del 5 Febbraio 2015 "Contributi ai comuni pugliesi per rimozione e smaltimento dei rifiuti urbani abbandonati" approvato con determina dirigenziale n. 41/2015 del Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica

RE: Preso in carico dall'amministrazione comunale

6) Proposta del 12 Ottobre 2014
Raccomandata via PEC - Oggetto: mozione accesso fondi 8x1000 per edilizia scolastica

L'associazione Palo 5 Stelle espone quanto segue,
Premesso che:
Ogni anno, in occasione della dichiarazione dei redditi, il contribuente italiano può effettuare una scelta in merito alla destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF;
A partire dal corrente anno, grazie ad un emendamento del Movimento 5 Stelle alla legge di stabilità 2014 che ha modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille – oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» – anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica»;

Ritenuto che:
Sul territorio di Palo del Colle sono presenti edifici scolastici di proprietà comunale che necessitano di interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico;

Considerato che:
Le pubbliche amministrazioni hanno tempo fino al 30 ottobre per presentare richiesta e fare così in modo che almeno l’8 per mille statale sia usato laicamente e a beneficio di tutti;

gli scriventi, impegnano il SINDACO e la GIUNTA di questo Comune ad inoltrare, entro e non oltre il 30 ottobre 2014 istanza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la concessione del contributo relativo ai fondi destinati dall’8 per mille all’edilizia scolastica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (a mezzo AR o PEC ovvero con altre modalità di cui all’art.65 del d. lgs 82/2005), formale richiesta di accesso ai fondi destinati dall’8 per mille all’edilizia scolastica e a rendicontare successivamente in consiglio comunale in merito all’accoglimento della richiesta e alla destinazione d’uso dei fondi eventualmente accordati.

Tutti i dettagli e i moduli da compilare per il perfezionamento della suddetta richiesta, sono scaricabili al seguente link governativo
http://www.governo.it/Presidenza/DICA/2_CONCERTAZIONE_AMMINISTRATIVA_MONITORAGGIO/Servizio_2/ottoxmille/otto permille.html

Si chiede inoltre, che la suddetta mozione venga posta in discussione nel primo consiglio comunale utile, al fine di informare la
Al Sindaco Ing. Domenico CONTE All’Assessore all’istruzione sig. Vito ALBERGA
e, p.c. al Presidente del Consiglio ai Capigruppo consiliari del Comune di Palo del Colle

cittadinanza sui progetti che andrete a candidare. Si richiede inoltre risposta scritta.


Cordiali saluti
Palo del Colle 12/10/2014 
Il portavoce Palo 5 Stelle 
Michele Palermo 

RE: Nessuna risposta dall'amministrazione comunale
5) Proposta del 8 Ottobre 2014
MOZIONE Sblocca Italia - Attiva Italia

Alla cortese attenzione
del Sindaco Ing. Domenico Conte
del Presidente del Consiglio Comunale
e di tutti i consiglieri comunali


Premesso che:
VISTO Il Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133, c.d. “Sblocca Italia” recante “Disposizioni urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico, la ripresa delle attività produttive”;
VISTO  Art. 7 (Norme in materia di gestione di risorse idriche. Modifiche  urgenti al decreto legislativo 3 aprile 2006,  n.  152,  per  il  superamento delle procedure  di  infrazione  2014/2059,  2004/2034  e  2009/2034, sentenze C-565-10 del 19 luglio 2012 e C-85-13 del  10  aprile  2014; norme di  accelerazione  degli  interventi  per  la  mitigazione  del rischio  idrogeologico   e   per   l'adeguamento   dei   sistemi   di collettamento, fognatura  e  depurazione  degli  agglomerati  urbani; finanziamento di opere urgenti di sistemazione  idraulica  dei  corsi d'acqua  nelle  aree  metropolitane  interessate   da   fenomeni   di esondazione e alluvione)
VISTO Art. 17 (Semplificazioni ed altre misure in materia edilizia).
VISTO Art. 21 (Misure per l’incentivazione degli investimenti in abitazioni in locazione).
VISTO Art . 25 (Misure urgenti di semplificazione amministrativa e di accelerazione delle procedure in materia di patrimonio culturale).
VISTO Art. 26 (Misure urgenti per la valorizzazione degli immobili demaniali inutilizzati).
VISTO  Art. 33 (Bonifica ambientale e rigenerazione urbana delle aree  di  rilevante interesse nazionale - comprensorio Bagnoli - Coroglio)
VISTO  Art. 35 (Misure urgenti per l'individuazione e la realizzazione  di  impianti di recupero di energia, dai rifiuti urbani  e  speciali,  costituenti infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale)
VISTO Art. 36 Misure a favore degli interventi di sviluppo delle  regioni  per  la ricerca di idrocarburi)
VISTO Art. 38 Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali)

Considerato che:
Dall'analisi dell'Art.7 sembrerebbe che
·      Il principio di unitarietà verrà sostituito dal principio di unicità imponendo il Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato (Favorendo grandi multi utility).
·      In questo articolato vengono previsti sub affidamenti della gestione del servizio una volta non previsti e viene soppresso il comma dell’articolo 151 del Dlgs 152/2006, che imponeva al gestore del servizio idrico integrato di dover chiedere parere all’Autorità d’ambito (composta degli Enti Locali), prima di poter acquisire la gestione di altri servizi pubblici locali.
  • Verrà inserita la modifica dell’articolo 153 del Dlgs 152/2006 che prevede « Il gestore è tenuto a subentrare nelle garanzie e nelle obbligazioni relative ai contratti di finanziamento in essere o ad estinguerli, ed a corrispondere al gestore uscente un valore di rimborso definito secondo i criteri stabiliti dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. » Tale  norma è destinata a bloccare i processi di ripubblicizzazione in atto.

Dall’analisi dell’articolo 17 sembrerebbe che:
  • interviene sulle volumetrie, che vengono considerate complessivamente e non per unità immobiliare, si consentono manutenzioni straordinarie molto disinvolte, con frazionamento e accorpamento delle unità immobiliari, prescindendo dal carico urbanistico.
  • Vengono aggiunte due norme, una sul mutamento d’uso urbanisticamente rilevante (art. 23–ter) e una sul permesso di costruire convenzionato (art. 28–bis) che appare l’ennesimo regalo ai costruttori che se soddisfano un non meglio definito interesse pubblico riceve dal Comune con una modalità semplificata, un permesso di costruire convenzionato appunto. In un Paese come il nostro il termine semplificazione sembra celare quello di “ regalia”.

Dall’analisi dell’articolo 21 sembrerebbe che:
  • Prevedere misure per una deduzione dal reddito complessivo pari al 20 per cento del prezzo di acquisto dell’immobile risultante dall’atto di compravendita nel limite massimo complessivo di spesa di 300.000 euro, per chi abbia effettuato l’acquisto dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di nuova costruzione od oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia. Tale deduzione viene tra le altre cose vincolata alla locazione per almeno otto anni. Inoltre la deduzione spetta anche per l’acquisto o realizzazione di ulteriori unità immobiliari da destinare alla locazione. Insomma si incentiva la speculazione immobiliare, si incentiva l’acquisto, laddove c’è un paese in crisi, tentando di far perlomeno emergere gli affitti in nero vincolando la deduzione ai contratti di locazione.


Dall’analisi dell’articolo 25 sembrerebbe che:
  • In alcuni casi viene esclusa la necessità dell’autorizzazione paesaggistica e viene introdotto il meccanismo del silenzio-assenso sui pareri paesaggistici, trascorsi infruttuosamente i 60 giorni stabiliti dalla norma.
  • Il comma 1 modifica due aspetti della disciplina della conferenza di servizi (artt. 14 ss., L. n.241/1990): fissa la decorrenza dei termini di validità degli atti di assenso acquisiti all'interno della conferenza, a far data dall'adozione del provvedimento finale;
  • Il comma 2 prevede l'introduzione, nel regolamento di delegificazione volto a modificare la disciplina sull'autorizzazione paesaggistica riguardante interventi di lieve entità, delle tipologie di interventi per i quali l'autorizzazione paesaggistica non è richiesta;
  • Il comma 3 interviene sul procedimento per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, sopprimendo le disposizioni (c. 9 dell'art. 146 del D.lgs. 42/2004).
  •  
Dall’analisi dell’articolo 26 sembrerebbe che:
  • Gli enti locali debbano provvedere al massimo della semplificazione di tutti gli atti relativi ai  cambi di destinazione d’uso e della variante urbanistica e accelerare il censimento degli immobili della Difesa. Il ricatto è contenuto nell’ultimo comma in cui si afferma che agli enti territoriali (sempre a rischio default) che hanno contribuito alla conclusione del procedimento è attribuita una quota parte dei proventi di tale “valorizzazione”, che si potrebbe meglio definire “svendita”, del patrimonio pubblico. Tale norma serve esclusivamente a fare cassa e non pone assolutamente dei paletti su quale debba essere invece la destinazione d’uso di tale patrimonio.

Dall'analisi dell'articolo 33 sembrerebbe che:
·       Escluderebbe i comuni nelle attività di pianificazione e realizzazione del risanamento ambientale e valorizzazione del patrimonio pubblico e privato, affidando ad un Commissario Governativo la progettazione delle opere e la possibile variazione di destinazione urbanistica delle aree e ad un General Contractor l'esecuzione delle opere (vedi il consorzio “venezia nuova” per il Mose)

Dall'analisi dell'articolo 35 sembrerebbe che:
·       Il Governo sceglierà i siti per la realizzazione di nuovi inceneritori, specificando che tutti diventeranno di interesse strategico nazionale. Questa manovra favorirà gli inceneritori a scapito degli impianti di riciclo ed utilizzo andando contro la direttiva Europea del 2008 in materia di trattamento rifiuti.
·       Le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale avranno tempi dimezzati (30 gg. invece degli attuali 60 gg)

Dall'analisi dell'articolo 36 sembrerebbe che:
·       I proventi delle royalties potranno essere usate sforando il patto di stabilità solo per i primi 4 anni ed esclusivamente per l'aliquota derivante da eventuali maggiori produzioni

Dall'analisi dell'articolo 38 sembrerebbe che:
·       Tutte le attività connesse allo sfruttamento dei giacimenti nazionali di idrocarburi, con trivelle, e infrastrutture, diventano di interesse strategico nazionale.
·       Il titolo concessorio sarà unico, mentre ora è suddiviso in tre fasi: permesso di ricerca, prospezione ed estrazione
·       Tutte le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione in terraferma saranno tolte alle regioni e accentrate allo Stato,
·       si prevede la possibilità di autorizzare con pochissimi studi a supporto attività di estrazione "sperimentali" in mare nelle aree a confine con altri paesi, per 5 anni rinnovabili per altri 5

Ritenuto che:
Il quadro che emergerebbe sarebbe quello di un provvedimento basato più sul marketing che sulla sostanza. Una buona metà delle norme appaiono incompatibili con lo strumento del decreto-legge, perché, essendo di carattere ordinamentale – se non addirittura di indirizzo -,sono prive dei requisiti di urgenza che il nostro ordinamento impone agli atti emanati ai sensi dell’articolo 77 della Carta Costituzionale e andrebbero semplicemente stralciate dal testo. Inoltre vi sono molte disposizioni che si sovrappongono abbastanza inutilmente al già confuso quadro normativo, prevedendo misure ed azioni che non hanno alcun bisogno di una specifica disposizione di legge.

TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO E RITENUTO
SI IMPEGNA IL SINDACO DI...E LA GIUNTA COMUNALE

A farsi portavoce presso gli organi Istituzionali competenti affinché tale Decreto venga ritirato.

Il portavoce Palo 5 Stelle 
Michele Palermo 

RE:Nessuna risposta dall'amministrazione comunale


4) LETTERA APERTA Al Presidente della Regione Puglia dott. Nichi Vendola e p.c. all’assessore regionale all’ambiente dott. Lorenzo Nicastro ai consiglieri regionali REGIONE PUGLIA Ai Sindaci dei comuni pugliesi e ALLA STAMPA sottoscritta da europarlamentari, deputati, senatori del Movimento 5 Stelle e da gruppi di attivisti pugliesi tra cui Palo 5 Stelle


Oggetto: Richiesta di chiarimento su ARO, ATO e ciclo dei rifiuti in Puglia


Egr. Presidente Nichi Vendola,
PREMESSO CHE
• Il Buon Andamento della Pubblica Amministrazione è principio fondamentale dell'ordinamento giuridico Italiano;
• Ai sensi dell'art. 14 dello Statuto Regionale: 
1."La Regione riconosce e garantisce il diritto dei cittadini all’informazione sull’attività istituzionale. 
2. La Regione riconosce e garantisce il diritto dei cittadini a essere informati sulle condizioni e qualità dell’ambiente, sui rischi per la salute derivanti dall’esercizio di attività economiche o dall’esecuzione di opere pubbliche o private e, in generale, su ogni situazione di pericolo che possa loro derivare da attività incidenti sul territorio.
3. La Regione attiva adeguate forme di ascolto finalizzate alla migliore conoscenza dei bisogni dei cittadini e delle istanze sociali per il miglioramento dei servizi e delle prestazioni. 
4. La legge regionale disciplina l’esercizio dei diritti di cui al presente articolo";
• a due anni dall'entrata in vigore della Legge Regionale n.24/2012, la parte residua dei rifiuti delle raccolte differenziate, detta anche RUR, rappresenta ancora la parte più rilevante della raccolta dei rifiuti essendo, sul totale dei rifiuti raccolti, una percentuale che nel 2012 si aggirava intorno all’ 81%, materiale che è quindi destinato a “smaltimento”, tra discariche ed inceneritori disseminati sul nostro territorio; di contro, la parte “differenziata”era ad un misero 19% circa del totale dei rifiuti raccolti, in netto ritardo con la piena applicazione della Direttiva Europea 2008/98/CE ed il suo recepimento nell’ordinamento italiano attraverso le modifiche apportate nel D.Lgs 152/2006, che esigono al 31/12/2012 il raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata, almeno pari al 65% del totale dei rifiuti prodotti.
• Attualmente i dati non sono molto incoraggianti: fino a luglio 2014 si registra una percentuale di raccolta differenziata pari al 25%, segnale che davvero scarsi sono stati la politica ed i suoi effetti nell’ambito della gestione dei rifiuti i generale. La quasi totalità degli ARO versa in una situazione di stallo imbarazzante, a prova dell'inefficacia della suddetta legge regionale e della irresponsabilità degli amministratori locali.

CONSIDERATO CHE
la mancanza di comunicazione pubblica sulle convocazioni delle riunioni degli ARO e ATO; l'assenza di trasparenza nella pubblicazione degli atti (vedi delibere degli ARO e ATO); l'assenza di discussione in merito all'interno dei consigli comunali;
la mancanza di coinvolgimento della cittadinanza e la previsione di adeguati strumenti di partecipazione attiva nelle procedure consultive e decisionali;

RAVVISATI
ritardi e rallentamenti nei lavori in sede di approvazione di Piano industriale, carta dei servizi e regolamento nella quasi totalità degli ARO; Il commissariamento da parte della regione Puglia, con D.G.R. n.1169 del 10 Giugno 2014 di parte degli ARO, nello specifico: ARO8/BA, ARO1/BT, ARO4/FG, ARO8/FG, ARO2/LE, ARO5/LE, ARO10/LE, ARO11/LE, ARO5/TA in quanto non adempienti alle disposizioni di cui alla L.R. 24/2012 e ss.mm.ii. ed alla DGR 2877/2012.
Tanto premesso, si

CHIEDE
quale sia la destinazione di parte della differenziata al recupero di "energia" (cosa che non esclude l'incenerimento, vedi articolo 12 regolamento dell'ARO BA 4). Maggior controllo da parte degli enti regionali preposti all'attività degli ARO garantendo la trasparenza nei percorsi decisionale degli stessi; che i consigli comunali si riuniscano in sedute monotematiche pubbliche e che da esse se ne tragga un atto di indirizzo da portare nelle riunioni, anch’esse pubbliche, di ARO e ATO, affinchè questi ultimi ambiti possano recepire e valorizzare le singole esigenze e renderle comuni). che le convocazioni e la totalità delle delibere degli ARO e ATO siano pubbliche,e disponibili nel portale “Ambiente” della Regione Puglia e sui siti web dei comuni di competenza; maggior coinvolgimento dei cittadini/utenti nelle scelte che ricadranno sul futuro dell'intera collettività; una presa di posizione chiara e decisa in direzione della strategia RIFIUTI ZERO, l’unica strada percorribile a tutela dei cittadini e dell’ambiente, con progressiva chiusura degli inceneritori (con e senza recupero energetico) esistenti in Puglia, nel rispetto dell’art.4 della direttiva 98/2008/CEE sulla “gerarchia dei rifiuti” che impone come prioritaria la diminuzione a monte della produzione dei rifiuti; annullamento e revoca degli atti che individuano 2 discariche (Grottelline e Corigliano d'Otranto) che metterebbero a rischio rispettivamente le falde acquifere della fossa bradanica e della più grande riserva idrica sotterranea del Salento;
• un piano di realizzazione di impianti di compostaggio pubblici e domestici che consentano di conferire la FORSU con costi di conferimento per i Comuni non elevati e sconti sulla tariffa;
• che siano attivati impianti di selezione spinta dei rifiuti indifferenziati al fine di recuperare dagli stessi i materiali direttamente riciclabili;
• di verifica lo stato dell’arte sugli obiettivi indicati all’art. 181 del D.Lgs 152/06 in materia di riciclaggio e recupero dei rifiuti;
• alla Regione Puglia se sia vero il coinvolgimento di Consip e Conai nel ciclo dei rifiuti pugliese (compresi la determinazione e l’espletamento di bandi di gara per l’affidamento dei servizi).
• alla Regione Puglia quali siano i servizi di competenza dell’ARO (raccolta, spazzamento e trasporto) che sono già stati affidati da parte dei comuni prima che gli ARO avessero deliberato in merito.
• alla Regione Puglia quale sia il numero totale delle discariche esaurite di RSU (rifiuti solidi urbani) e RS (rifiuti speciali) presenti nel territorio regionale e loro stato di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica, con particolare riguardo per quelle che non hanno ricevuto alcuna operazione su richiamata e giacciono in uno stato di abbandono totale o parziale;
• alla Regione Puglia sulla possibilità di gestione “in house” dei servizi di competenza degli ARO e ATO, espletata attraverso soggetti giuridici di diritto pubblico (es. aziende speciali).
• che venga immediatamente ricalcolato il tempo di esaurimento della discarica di Massafra a sevizio dell’intero ATO di Taranto, a seguito della chiusura temporanea/definitiva della discarica di Manduria che accoglieva i rifiuti smaltiti dell’ex ATO TA3, rifiuti che ora sono smaltiti presso la suddetta discarica in agro di Massafra;
• alla Regione Puglia quali siano le possibili soluzioni e siti di destinazione del residuo da raccolte differenziate di RSU e assimilati dell’ATO Taranto, destinato a smaltimento, prima e dopo l’eventuale esaurimento della discarica di Massafra. alla Regione Puglia la legittimità a norma di legge degli inceneritori che bruciano rifiuto tal quale come quello gestito da AMIU spa di Taranto;
• caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei 3 lotti della discarica già esaurita e delle 2 vasche di servizio e soccorso per l’impianto di CDR in contrada Martucci a Conversano, modifica dellostesso impianto in vista di una futura conversione in impianto di compostaggio, modifica del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani per il sito di smaltimento dell’ATO BA5 e che la Regione Puglia individui altra soluzione per lo smaltimento del rifiuti residuo da raccolte differenziate;
•alla luce delle gravi irregolarità accertate in sede di incidente probatorio,relativeallarealizzazione delle discariche di servizio e soccorso annesse all'impianto per CDR in c.da Martucci a Conversano, la motivazione della mancata rescissione, da parte della Regione Puglia, del contratto con la Progetto Gestione Bacino Bari Cinque S.r.l.;
• chiarimenti da parte della Regione Puglia circa la situazione degli impianti di conferimento rifiuti di Andria e Trani, anche alla luce della recente Ordinanza adottata dal Presidente della regione Puglia in data 05/09/2014, prot. 5442.
• quali siano le intenzioni sia in merito alle discariche di rifiuti speciali che hanno ricevuto autorizzazioni senza osservare quanto previsto dal D.Lgs 152/06, nonchè sulle modalità gestionali dei rifiuti speciali nelle aree ILVA oggetto di esposti al NOE di Lecce;
• Se tutto questo è la conseguenza di una legge (per altro abbondantemente disattesa) richiediamo se non sia il caso di fare un passo indietro e ritornare a dare dignità e sovranità ai singoli comuni evitando quei regimi di proroga perennemente perpetrati negli ultimi anni (a cominciare dal rinvio dell’ecotassa regionale) che penalizzano gli amministratori dei comuni virtuosi e premiano quelli incapaci di garantire una gestione sana dei rifiuti.

Con l’auspicio di una gradita risposta,
L’occasione è gradita per augurarLe una buona giornata

I Deputati Diego De Lorenzis Giuseppe D’Ambrosio Giuseppe Brescia Giuseppe L’Abbate Emanuele Scagliusi Francesco Cariello

I Senatori Daniela Donno Maurizio Buccarella Barbara Lezzi

L’Europarlamentare Rosa D’Amato Rete Rifiuti Zero attivisti M5S PUGLIA MoVimento 5 Stelle Bari MoVimento 5 Stelle Noci Movimento ilGrillaio Altamura Castellaneta Aperta M5S Modugno a 5 Stelle Amici di Beppe Grillo Taranto Attivisti MoVimento 5 Stelle Casamassima Adelfia 5 Stelle Amici di Beppe Grillo Conversano 5 Stelle Terlizzi 5 Stelle

Gravina 5 Stelle Pulsano 5 Stelle Palo 5 Stelle Attivisti MoVimento 5 Stelle Andria Attivisti Mottola 5 Stelle M5S Attivisti Lecce



3) DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI DELLE MULTE STRADALI?
CHIEDIAMO LA RELAZIONE ANNUALE SUI PROVENTI DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE PER VIOLAZIONI AL CODICE DELLA STRADA DESTINATI AD INTERVENTI DI SICUREZZA STRADALE


RE:Adottato dalla Giunta Comunale con Delibera n.32 del 3 Aprile 2015

2) CHIEDIAMO LA SOTTOSCRIZIONE DEGLI IMPEGNI PRESI DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN SEGUITO ALLA S.E.M.S. (SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA' SOSTENIBILE)





































1) QUADRO DI PROPOSTE PRESENTATE ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DALL'ASSOCIAZIONE PALO 5 STELLE

Alla C.A. 
del Sindaco di Palo del Colle
Ass.re all'Ambiente
Ing. Domenico Conte
Alla C.A. 
del Presidente del Consiglio Comunale di Palo del Colle
Prof. Cutrone Nicola

A tutti i consiglieri del Consiglio
Comunale della citta' di Palo del Colle

Direttore Polizia Municipale
Dott. Floriello Giuseppe

OGGETTO: richiesta discussione documento all’O.D.G di un Consiglio Comunale Straordinario monotematico.
CHIEDIAMO
la discussione nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale Straordinario monotematico dei documenti allegati
CHIEDIAMO
altresì, che lo stesso Consiglio si esprima nel merito delle questioni richieste negli allegati che seguono (Allegato A e Allegato B) In seguito a varie inchieste giornalistiche nazionali e locali, nonché all’inchiesta “Bombe ecologiche” di Saverio Ricci, pubblicata su “Il Quotidiano Italiano” relative alla discarica di contrada Trappeto del principe di Palo del Colle chiediamo quanto segue agli organi competenti.

Cordiali saluti,
Palo del Colle 24/02/2013
“Richieste agli organi competenti in materia ambientale e sanitaria promosso da Palo a 5 Stelle”

ALLEGATO A
A. INTERVENTI FINALIZZATI AL CONTROLLO SANITARIO ED AMBIENTALE 
1. Studio epidemiologico nel comune di Palo del Colle.
2. Attivazione e/o verifica dei contenuti del registro tumori e malattie degenerative
3. Studio idrogeologico di contrada Trappeto del Principe e del deflusso della falda.
4. Analisi profonda dei campi nei dintorni di contrada trappeto del principe e della vegetazione presente.
5. Verifica della produzione e della captazione del biogas prodotto in contrada Trappeto del principe
6. Indagine odorigena.
7. Controllo della produzione di percolato nei lotti della discarica; trasparenza e 
pubblicizzazione dei dati.
8. Estensione ad altre aree delle indagini rivolte a verificare la presenza di rifiuti sepolti 
all’esterno della discarica.
9. Bonifica dei terreni in cui è stato e sarà accertato lo smaltimento illegale di rifiuti a 
carico dei responsabili (CHI INQUINA PAGA) con la massima trasparenza.
10. Impiego dei proventi del ristoro ambientale per gli studi e gli accertamenti finalizzati 
alla tutela della salute e dell’ambiente.

B. RICHIESTA ATTO DI RESPONSABILITÀ DELL' AMMINISTRAZIONE COMUNALE VERSO LA COMUNITÀ DI PALO DEL COLLE
1. Attivare politiche ambientali atte alla riduzione, riutilizzo e riciclo dei materiali e 
pronunciarsi rispetto alla “Strategia Rifiuti Zero”
(Allegato B).
2. Aumento della raccolta differenziata con controllo da parte della Polizia 
Municipale, informazione ai cittadini, ausilio di volontari.
3. Avvio della collaborazione con Guardie Forestali e Polizia Provinciale per il controllo 
del territorio.

ALLEGATO B
Dieci passi verso Rifiuti Zero
1. SEPARAZIONE ALLA FONTE: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti 
non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non è quindi la 
tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.
2. RACCOLTA PORTA A PORTA: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che 
appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro è previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.
3. COMPOSTAGGIO: realizzazione di un impianto di compostaggio comunale da prevedere 
prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
4. RICICLAGGIO: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
5. RIDUZIONE DEI RIFIUTI: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle 
stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.
6. RIUSO E RIPARAZIONE: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la  decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.
7. TARIFFAZIONE PUNTUALE: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le 
utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo 
meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti più 
consapevoli.
8. RECUPERO DEI RIFIUTI: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD.
9. CENTRO DI RICERCA E RIPROGETTAZIONE: chiusura del ciclo e analisi del residuo a 
valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10. AZZERAMENTO RIFIUTI: raggiungimento entro il 2020 dell’azzeramento dei rifiuti, 
ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta. 


Palo del Colle 24/02/2013 
Il portavoce Michele Palermo

RE:Nessuna risposta dall'amministrazione comunale

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